Facebook? In 5 modi può aiutare la Tua professione
Il fatto è che Facebook – il social network – è uno strumento. Ed è uno strumento di comunicazione. Per questo nella libera professione può essere uno strumento utile.
Può esserlo per almeno 5 motivi.
Eppure, anche Tu
hai sentito la frase “tanto non si vende su Facebook”?
È una frase fuorviante, non a caso ha creato molti equivoci. Provo a chiarirne qualcuno dal mio punto di vista.
Prima di tutto, ricordi com’è nato Facebook?
È nato tra e per persone che condividono – gratuitamente e in prima persona – foto, pensieri, stati d’animo e chiacchiere. Nessun palese scopo pubblicitario all’epoca (hai visto il film che ne racconta la storia?).
Negli anni questo social network sta crescendo in termini di numero di iscritti. E via via ha scoperto, sfruttato e considerato potenzialità diverse per nuove strade. Tra cui quella commerciale-pubblicitaria.
Motivo per cui ha destinato/sta destinando sempre più risorse per la fruizione da dispositivi mobile – smartphone e tablet – e sempre più attenzione al “business”.
Si tratta di un investimento di energie e risorse grande, molto grande, davvero enorme e giustificato. Ti chiedi perché?
“Su Facebook non si vende” perché “Facebook non serve a vendere” nel senso più “spicciolo” del termine. E questo vale per il volantino nella buca delle lettere, il messaggio promozionale in radio, il cartellone pubblicitario in strada.
Pensaci:
tutti quei volantini arrivati a casa, quei messaggio passati in radio, quei cartelloni hanno portato all’acquisto o all’appuntamento immediato?
Forse qualche volta. In ogni caso sicuramente hanno aggiunto, però, qualche novità alle Tue conoscenze: grazie a loro
hai scoperto l’esistenza di “un qualcosa”
che hai potuto approfondire su altri canali. Qualcosa che via via Ti è diventato familiare e che, nel momento opportuno, Ti è tornato in mente. Un locale, un evento, un servizio di catering, di fotografia, di comunicazione o, più in generale, un nome e/o un marchio (il famoso brand).
Ecco. Allo stesso modo, per esempio, il numero di “Mi piace” sulla pagina del social Facebook non corrisponde al numero di clienti che sono entrati o entreranno domani stesso nel Tuo studio (e nel Tuo negozio o nel Tuo locale). Ma sono segni di persone che, almeno una volta nella vita, hanno scoperto che esisti: e, tra la concorrenza e la corsa ad accaparrarsi l’attenzione, direi proprio che si tratta di un buon primo passo.
Inoltre, quel “Mi piace” compare anche nelle notifiche di altri contatti:
la versione web del passaparola
più tradizionale. Poi i post in bacheca, le condivisioni, i commenti Ti fanno entrare nella vita di nuove persone e fanno girare il Tuo nome e/o il Tuo logo. Non da poco.
La Tua pagina diventa familiare e può tornare in mente al momento opportuno all’utente che Ti segue. Lo stesso che sceglie di guardare le foto del Tuo operato, dei Tuoi servizi, del Tuo locale, del Tuo studio.
E c’è di più, molto di più.
Sopra Ti accennavo a 5 motivi. Te ne parlo per punti per vedere, nella pratica, come e perché Facebook può aiutare la Tua professione
1. Facebook Ti offre uno spazio, gratuito
Certo, non per beneficenza. Ricordi? “Quando il servizio è gratis, il prodotto sei Tu“.
Nessun costo di iscrizione/rinnovo annuale e un bacino enorme di utenti.
In Italia, sono più di 25 milioni gli iscritti – nel 2015 – di cui una buona percentuale si collega ogni giorno. Nel mondo, sono più di 1 miliardo e circa il 50 % ha più di 35 anni.
Insomma, si tratta di uno spazio di visibilità gratuito interessante e con un bel numero di potenziali utenti, concordi?
2. Facebook Ti fa comparire nei primi risultati su Google
La Tua attività quindi è raggiungibile dall’utente, subito, ogni giorno dell’anno e con facilità sul Web.
Inoltre, oggi sono indicizzati anche i contenuti dei post su Google, quindi ne è aumentata la loro visibilità.
Aiuto indispensabile se non avessi ancora un Tuo sito web. E ottimo se ce l’hai e sai l’importanza e il costo di comparire in prima pagina sui motori di ricerca per le intenzioni di ricerca degli utenti (perché oggi, come si dice, “Se vuoi far sparire qualcosa, mettilo nella seconda pagina di Google”).
3. Facebook è uno strumento di comunicazione diretto
e un canale di relazione aperto.
L’interazione diretta con i Tuoi utenti – reali e potenziali – permette di dire la Tua, sentire la loro e di creare contatto tra voi. La Tua pagina è uno strumento di ascolto e scambio: hai modo di leggere commenti di soddisfazione e/o lamentela, hai modo di conversare, hai modo di mantenere vivo il canale nel tempo.
Puoi far sentire la Tua voce, anche per ringraziare, invitare. O riconoscere pubblicamente una svista (siamo umani): il danno è fatto, ma hai uno spazio dove puoi scusarTi e rimediare.
Opportunità che non capitano tutti i giorni, vero?
4. Facebook Ti fa conoscere per primo e con educazione
nell’ottica del “permission marketing“, il marketing del permesso, ben diverso dal tradizionale marketing – in genere aggressivo, intensivo (chiamato infatti “marketing dell’interruzione“).
Sempre più spesso è sulla bacheca di Facebook che per la prima volta il Tuo nome arriva alle persone. È qui che scoprono nuovi prodotti, locali, eventi. E si tratta di un primo contatto garbato perché è l’utente che ha scelto di connettersi, di scorrere i contenuti e di seguire la Tua pagina. Il post non è un telefono che squilla in un momento inopportuno o una televendita che interrompe il film che stai guardando. È l’utente che sceglie di “farTi entrare” nei suoi spazi.
I post su Facebook sono discreti, “educati”; una buona qualità, ci hai pensato? (Anche se sì, ho notato un vistoso aumento dei post sponsorizzati tra i post che scorrono).
5. Facebook azzera tempi e distanze, va oltre i confini
Puoi aggiornare in tempo reale la Tua pagina con le novità dell’ultimo minuto, le aperture e chiusure straordinarie, le promozioni, le serate, gli eventi, i nuovi orari. Puoi selezionare i Tuoi utenti sulla base della geolocalizzazione o comunicare e rimanere in relazione con utenti/clienti di tutto il mondo. La Tua pagina, infatti, rappresenta un punto di riferimento stabile e attendibile sia per i più vicini e sia per i più lontani.
Pensa al turista di passaggio che, con grande soddisfazione, ha soggiornato due giorni in un B&B. Desidera tornare un’altra volta, con più calma, per più giorni e con altri amici: seguirà la pagina a chilometri di distanza, per mesi/anni successivi e magari inviterà altri contatti, commenterà-condividerà i post.
In poco tempo il passaparola supera i confini. E sai che questo succede sempre più spesso?
Insomma,
Facebook ha introdotto delle opportunità
a volte con budget contenuti rispetto agli altri strumenti di comunicazione “di massa”.
Ma c’è un ma.
Anche Facebook ha i suoi punti di criticità, come ogni strumento. Qui però ci sono temi come privacy, big data e profilazione che lo rendono uno strumento un po’ più sfuggente. Infatti, prima di tutto,
Facebook rimane pur sempre un earned media
per citare un’espressione che ho letto tempo fa. Cioè, rimane uno strumento non di Tua proprietà. Ne puoi usare spazi e servizi, ma di fatto le leggi sono dettate da “lui”. E non sempre in modo chiaro e trasparente.
Questa tematica a parte, come per ogni strumento, puoi scegliere Tu come impiegare Facebook e come coordinarlo con il resto della Tua attività quotidiana.
Nello specifico per Te professionista la promozione per guadagnare un numero elevato di “Mi piace” o l’aggiornamento continuo della pagina non sono sempre soluzioni utili, anzi, spesso sono uno spreco di tempo, denaro ed energia.
Come per ogni azione di comunicazione o promozione, a monte, è necessario che Ti sia chiaro come usare gli strumenti e, soprattutto, quale sia l’obiettivo che desideri raggiungere.
In ogni caso, ricorda: neanche i social network come Facebook fanno miracoli contro il linguaggio scorretto, il personale scortese, il prodotto scadente, la cattiva organizzazione o la sede trascurata.
Quindi, cura e coordina sempre la Tua qualità, la Tua identità visiva, le Tue azioni e i Tuoi strumenti tra loro. E sui 2 fronti, online e offline, sui canali web come in sede.
Anche perché sai che ”fuori da Facebook le persone parlano di quello che hanno visto su Facebook”?