Cosa desideri trovare?

La Netiquette di oggi

Studio Netiquette / MenoPerPiù  / La Netiquette di oggi

la netiquette di oggi base per le altezze di stefania lovaglio

La Netiquette di oggi

Della Netiquette • parola nata nel 1995 dall’unione di “network”, Rete + “étiquette”, buoni comportamenti • ho scritto altre volte come linea guida generale per la nostra comunicazione online e come pratica specifica, per esempio nelle mail di lavoro.

Qui Ti propongo un’integrazione di 8 punti adatta ai nostri tempi.

Un riepilogo come premessa:

centrali nella prima versione della netiquette sono per esempio

la richiesta del permesso prima di condividere i contenuti che riguardano altre persone


l’indicazione di evitare le catene di di Sant’Antonio. Di quelle che soprattutto oggi nel quotidiano si traducono in eccessi di notifiche, tempo perso, interruzioni continue, rischio di diffusione di fake news 


l’importanza del feedback, di dare quindi riscontro a ogni messaggio ricevuto via mail, chat, …

il suggerimento di non includere in un messaggio di posta nulla che non scriveremmo su una cartolina postale (sì, è riferito a un’altra epoca, rimane un’associazione di idee)


lo scoraggiamento dell’uso di testi scritti tutti in maiuscolo perché equivalgono a testi urlati. Suggerimento adatto oggi anche ai fini della leggibilità.

Fine riepilogo.

La netiquette di oggi

non può che riconfermare queste indicazioni, ancor più in tempi di interazioni, didattica e lavoro a distanza. In più, da allora, è cambiato il contesto in cui ci muoviamo.

Un contesto fatto di

un numero maggiore di persone di qualsiasi età che naviga, interviene, pubblica più mezzi e canali con cui è possibile farlo in modo semplice e accessibile un uso, massiccio e sempre più sollecitato, dello smartphone nuove realtà, dai social media alle app di messaggistica (come Whatsapp) un aumento della quantità, quanto della velocità, di diffusione dei contenuti  una facilitazione delle modalità della loro condivisione e ricondivisione, spesso istantanea, d’impulso spinte di una (disumana) economia dell’attenzione digitale dinamiche di dipendenze da dispositivi digitali.

E il contesto può fare una grandeee differenza di significato

© Fonte web non rintracciata

O no? 😉

Insieme alla prima netiquette (che puoi consultare ancora online),

in una netiquette di oggi, nel nostro quotidiano

possiamo anche aggiungere di

dedicare più cura alla scrittura e all’organizzazione dei contenuti per agevolare la leggibilità e la comprensione, anche sui social. In particolare, in un’ottica di meno è meglio inteso come meno per più • – x + • e con un editing adatto alla lettura su schermo (in primis selezione di un carattere leggibile, suddivisione in paragrafi e uso funzionale dei grassetti)

selezionare e valutare con lungimiranza i mezzi e i format online più adatti via via per ogni situazione • la mail, un gruppo social, un Doc condiviso editabile a più mani, … • e mantenere la comunicazione su quello stesso canale, senza frammentarla (per intenderci, non un allegato via mail, poi una nota su Whatsapp e poi un’altra al volo a voce)

mantenere per l’invio di ogni comunicazione professionale • via mail, chat, … • la distinzione tra fasce orarie di lavoro e di non lavoro e tra giorni feriali e festivi. Laddove utile, possiamo programmare l’invio al primo momento utile. Così evitiamo, al ritorno davanti allo schermo, di trovarci fin da subito sommers* e in ritardo sul da farsi giornaliero

compilare, nello specifico delle mail, il campo Oggetto e in modo funzionale al reperimento di quel messaggio nel breve periodo e nel futuro. Ci servirà anche per rendere la nostra casella un archivio ordinato da cui attingere anche senza organizzare per cartelle & C.

selezionare, in generale, a monte dell’invio, il materiale meritevole sia da un punto di vista di attendibilità sia da un punto di vista di rilevanza. Magari guidat* dall’antica regola dei 3 setacci: vero, utile e gentile… potrebbe rivelarsi una strada rivoluzionaria

E infine

• bandire il ghosting, “il diventare fantasmi”, la pratica di non rispondere più a chiamate e messaggi delle persone con cui abbiamo stretto relazioni – professionali e non – negarsi e sparire senza spiegazioni né preavviso. (Anche dagli schermi è richiesto il coraggio…)

evitare il phubbing, parola mix di “telefono” e di “trascurare“, cioè la pratica di continuare a consultare lo smartphone quando siamo in compagnia. Perché dai, è vero che “Niente potrà mai sostituire il potere di uno sguardo”, ma tra le persone, non alle notifiche 😉

prestare attenzione a webcam e audio attivi sia quando ci colleghiamo sia quando ci scolleghiamo. Più in generale, se la videochiamata non aggiunge valore, possiamo optare per la chiamata che, se a sua volta non aggiunge valore, può passar la palla ai testi scritti (tanto più se serve che “manent“). E… attenzione a chi usa cosa perché come e quando 😉

© Thais Vanderheyden

Tirando le fila, se l’obiettivo è di usare il Web per comunicare tra esseri umani superando la distanza fisica, la netiquette di oggi diventa una strada capace di far beneficiare delle opportunità del digitale nel rispetto della natura dell’essere umano.

E, nel restare uno strumento

che agevola ogni comunicazione web, anche nel rispetto della privacy, riduce le incomprensioni e scoraggia linguaggi discriminatori o aggressivi • hate speech o flame • e fake news, la netiquette di oggi diventa molto utile anche per arginare i fenomeni nocivi del Web come il sovraccarico di notifiche e informazioni, le dipendenze digitali e il cyberbullismo

(motivo per cui, già da qualche anno, un adattamento della prima netiquette l’ho creato per la sua applicazione (anche) come strumento di prevenzione e argine del fenomeno del cyberbullismo nelle Scuole • trovi di più in quest’altra guida).

Certo, neanche

la netiquette di oggi

fa i miracoli da sola: la mia è soltanto la proposta di renderla un primo riferimento, aggiornato e vivo (soprattutto perché non abbiamo ricevuto indicazioni a proposito dell’uso del Web) e•o una fonte attendibile da consultare.
Una frase dice che “ciò che è proibito fuori dalla Rete lo è anche in Rete”. Sì, anche, solo che non basta.

Così come non è sufficiente tirare in ballo il buon senso, perché quello che è sensato per una persona potrebbe non esserlo per un’altra: pubblicare la foto di figli/ie•nipoti sui social o sul profilo delle app di messaggistica per esempio? Sì, no, dipende?

In chiusura, in breve, Ti propongo la netiquette di ieri e di oggi, sopra ogni cosa, come simbolo per farci ricordare che

restiamo esseri umani anche online,

nonostante e oltre gli schermi. E la netiquette, allora, può diventare una base per raggiungere le altezze.

Tu che ne dici? Prospettiamo insieme?

P.S.

In sintonia con Lei c’è il Minimalismo digitale: Lui.

Stefania Milena di Studio Netiquette

Ciao, mi chiamo Stefania Milena, sono l’autrice dei Contenuti di questa sezione #CosìPerEsempio. Per altro su di Me e su di Loro > Contatti. Buona navigazione!

Tu cosa ne dici?