Esempi di “Mucca viola”
Ricordi che Ti ho presentato la “Mucca viola“?
L’espressione è di Seth Godin (professionista di marketing e autore del libro “La Mucca viola” appunto). Ne avevo scritto in una guida pratica (questa) dove Ti accennavo dell’importanza del personal branding per conoscerTi davvero e farTi conoscere.
La promessa con cui ci siamo salutati era quella di tornare sulla Mucca viola, questa volta con esempi pratici:
eccoci!
Parto dagli esempi che Seth Godin ha inserito nel suo libro, dove scrive che per lui straordinaria è stata l’idea
- del pane a fette
- del sale
- della pagina pulita di Google
- della vernice in un recipiente più comodo e leggero della latta.
Questi sono tutti esempi di mucche viola perché hanno creato per la prima volta qualcosa che non c’era e che ha fatto la differenza.
E a proposito di differenze, oltre al libro, altri esempi
di Mucca viola sono
la forma della bottiglia del whiskey Jack Daniel’s: l’unica rettangolare,
e il formato – colore di alcune paste, come queste
Un’altra Mucca viola è il ritorno allo sfuso, alla vendita di prodotti alimentari sfusi, senza packaging, cioè senza imballaggio/confezione.
Insomma, lo straordinario è al tempo stesso
- il fuori dal già esistente, da quello che fanno già gli altri
- l’apprezzabile dall’utente.
Può essere nel prodotto/servizio, nel modo di svolgerlo, nella modalità di pagamento, nel suo nome, nella sua distribuzione.
Quando pensi alla quotidianità, qual è la Mucca viola che ha migliorato la Tua vita?
Qual è quella che ricordi come una novità davvero originale? O magari come una vera e propria svolta?
Qual è quella che ancora oggi Ti agevola nel lavoro?
E, soprattutto, hai pensato alla Tua Mucca viola?
Qual è quel quid che Ti distingue nella Tua professione?
Ti è molto utile pensarci in ottica di personal branding.
Perché la Mucca viola ha la capacità di creare un posizionamento – si chiama proprio così – nella mente delle persone, dei Tuoi già clienti o potenziali. Cioè “Tu sei quella persona che…”
La Mucca viola ha anche un’altra capacità:
quella di ricordare di tenerTi alla larga dalla tentazione di aumentare l’offerta dei servizi senza possederne la relativa specializzazione (nella convinzione – errata – di attrarre clienti).
N.B.
Se cadessi in questo errore infatti
- daresti vita a un divario tra il Tuo modo professionale di lavorare su ciò che conosci molto bene e ciò in cui Ti stai “improvvisando”
- susciteresti una percezione di confusione e svendita, quella del “di tutto un po’”. Ma Tu andresti mai dal medico di base (che ha le sue competenze) per un’operazione al cuore?
- impediresti di farTi trovare dai potenziali nuovi clienti che cercano il Tuo tipo di specializzazione. E una nicchia spesso vale più della moltitudine.
Il rischio è cioè di ottenere come risultati (infelici) quelli di
• abbassare la percezione della Tua professionalità
• creare confusione nel Tuo posizionamento.
Non saresti più “la persona che…”, ma Ti perderesti tra i tanti.
E nel mondo “generalista” come farai a emergere? A distinguerTi?
Così incombe l’altra tentazione, quella, “pur di attrarre clienti”, di “stracciare” i prezzi del Tuo listino.
Con la conseguente percezione di svalutazione del Tuo lavoro e con l’inizio del circolo vizioso della gara a chi lo abbassa di più.
Ora mi fermo qui: pensi possa esserTi utile fare una pausa di riflessione su questi aspetti?
Per me è LA strada che permette di farTi notare, stare in sintonia con la Tua personalità e al passo con i cambiamenti nel mondo del lavoro.
Perché in fondo, la vita da professionista è proprio questo: una vita che tiene “interno ed esterno” in equilibrio.
E Tu che ne pensi?