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Le cure di Federica, fisioterapista osteopata

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Intervista a Cassiano Federica fisioterapista osteopata - Studio Netiquette

Le cure di Federica, fisioterapista osteopata

Mi ha messo le mani addosso: l’ho incontrata così, durante una visita per la spalla che mi faceva male.
Di professione fisioterapista, si è specializzata anche in osteopatia.

Lei è Federica.

Le ho chiesto della sua #VitaDaProfessionista,

  • della sua professione, di quali sono i requisiti necessari, quali gli ambiti di applicazione.
    E delle professioni del suo settore: cioè, cosa fanno per noi fisioterapisti, ortopedici, chiropratici, osteopati, ecc…
  • e quali cure che le rendono la vita quotidiana perfetta – o quasi – può condividere con noi.

Federica ha risposto così.

Volentieri proverò a spiegarvi in breve di cosa mi occupo tutti i giorni, delle differenze tra i professionisti del mio settore e delle mie “buone pratiche”.

Il fisioterapista è un professionista sanitario

che opera nel campo della prevenzione, della cura e del recupero di patologie in ambito

  1. ortopedico – per interventi sul rachide in genere, arti superiori e arti inferiori, traumi, incidenti stradali e non, dolori muscolo-scheletrici di vario genere
  2. neurologico – ictus, ischemie, mielolesioni, malattie degenerative, sindromi infiammatorie del sistema nervoso
  3. cardiovascolare – nei post interventi (per esempio con il riallenamento allo sforzo in seguito a interventi allo sterno a cuore aperto)
  4. respiratorio – nel post chirurgia toracica (per esempio per riallenare la capacità toracica respiratoria a seguito di asportazioni di tessuto) o nelle patologie che interessano i bronchi, i polmoni, … (quelle che, in termini tecnici, si chiamano BPCO)
  5. pelvi perineale – nella riabilitazione delle incontinenze (incontinenza urinaria anche post parto, alterazioni della sensibilità, …)
  6. sportivo – per il recupero della forza muscolare e del gesto atletico in seguito a interventi di tipo ortopedico; o per il trattamento di lesioni muscolari/tendinee/capsulari/legamentose a seguito di traumi sportivi.

Insomma,

il campo della riabilitazione spazia molto

e il fisioterapista interviene attraverso

I.
l’osservazione del paziente

II.
la sua valutazione sia con l’anamnesi patologica – cioè la raccolta dei suoi dati e della sua storia clinica precedente (ha avuto incidenti o traumi, interventi chirurgici passati? Soffre di qualche patologia cronica? Referti di esami strumentali già fatti come radiografie, risonanze magnetiche, ecografie?) – sia con i test validati manuali, articolari e muscolari, ortopedici e neurologici

III.
la scelta della tipologia di trattamento migliore per quel paziente in quel momento con l’obiettivo di risolvere o alleviare i suoi sintomi

IV.
la rivalutazione del paziente per capire i cambiamenti indotti dall’azione del trattamento fisioterapico.

Fisioterapisti non si nasce, si diventa

Per diventare fisioterapisti è necessario conseguire la laurea triennale in Fisioterapia della Facoltà di Medicina e Chirurgia e superare l’Esame di Stato per l’abilitazione alla professione.

A oggi non esiste ancora (purtroppo) un albo professionale – a differenza di altri professionisti sanitari come infermieri e logopedisti.
Esiste, però, un’associazione di categoria ufficiale per il territorio italiano: si chiama AIFI (associazione italiana fisioterapisti) e il sito raccoglie informazioni utili riguardo la professione: le nuove leggi, gli aggiornamenti, ecc…

Sì, perché

il fisioterapista ha l’obbligo dell’aggiornamento continuo

durante il percorso lavorativo: è tenuto a seguire i corsi EBM – Evidence Based Medicine – per ottenere ogni anno i crediti formativi, i cosiddetti crediti ECM.

Il fisioterapista può esercitare la sua professione sia in ambito pubblico – in strutture ospedaliere, centri convenzionati con il sistema sanitario nazionale o privati accreditati – sia in ambito privato – presso studi medici e studi professionali.

Ho notato che spesso

alcune figure sono confuse con quella del fisioterapista.

In particolare,

  • il fisiatra

che invece è un medico laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Fisiatria.
Si occupa di valutare dal punto di vista clinico il paziente e di prescrivere la terapia farmacologica migliore per lui e, ce ne fosse bisogno, i trattamenti fisioterapici (solitamente uno o più cicli da circa 10 sedute).

  • l’ortopedico

che invece è un medico laureato in Medicina e Chirurgia specializzato in Ortopedia.
Si occupa della chirurgia e di tutti gli interventi che riguardano il sistema muscolo-scheletrico. Di solito ogni ortopedico opera in un campo specifico: per esempio arti superiori o arti Inferiori o rachide.

  • il massofisioterapista

un massaggiatore, operatore ausiliario all’area sanitaria che esegue esclusivamente trattamenti massoterapici, cioè pratiche fondate sul massaggio, su alcune regioni del corpo.

Questa professione non è riconducibile a quelle sanitarie stilate dal Ministero della Salute già esistenti per legge. Significa che l’attestato di qualifica che consegue non è equiparabile ai titoli di studio e di abilitazione del personale delle professioni sanitarie (a differenza del fisioterapista).

E concludo con altre 2 figure.

  • Quella del chiropratico: l’operatore che esercita una tecnica terapeutica fondata sulla manipolazione della colonna vertebrale e di altre articolazioni.
  • E quella dell’osteopata: riconducibile al settore delle Medicine non convenzionali.
    Per conseguire questo titolo è necessario frequentare un corso di studi privato della durata di 6 anni e ottenere il relativo diploma.
    L’osteopata si occupa di osservare, valutare il paziente e – tramite le tecniche manuali – ascoltare e sentire i tessuti e le loro eventuali alterazioni in termine di densità e disfunzioni.

L’osteopata si approccia in maniera globale:

indaga il paziente dal punto di vista della sfera strutturale (apparato muscolo scheletrico), cranio-sacrale, viscerale e fasciale.

In Italia a oggi l’osteopatia, in quanto tale, non è riconosciuta come pratica sanitaria, ma esiste un’associazione che rappresenta i propri iscritti: si chiama ROIRegistro degli osteopati d’Italia – alla quale i professionisti posso iscriversi.
Vi segnalo anche un paio link per approfondire, questo e questo.

Spero di aver fatto un po’ di chiarezza su queste professioni così affini e diverse allo stesso tempo.

Nel mio caso specifico, la mia grande fortuna è quella di poter svolgere un lavoro che mi piace, che mi gratifica e, soprattutto, che trovo sempre nuovo: perché dietro a ogni dolore/problema si nasconde una persona diversa.
Tenere conto del vissuto fisico ed emotivo di ognuno, delle abitudini lavorative e dello stile di vita: tutto ciò che ci compone ci rende unici, diversi dagli altri, anche se apparentemente i sintomi possono sembrare gli stessi.

Insomma, posso dire che

il fisioterapista deve essere un bravo investigatore

Quanto meglio riuscirà a trovare le cause del dolore, tanto migliori saranno i risultati che potrà far ottenere ai pazienti.
E per questo, in questa professione, c’è da ricordare l’importanza di essere empatici.

In conclusione, mi fa piacere mettere in luce un pensiero personale che si traduce in pratica quotidiana.
Al di fuori del mio lavoro mi piace condurre uno stile di vita che sento come “sano e genuino”: cibi semplici, il più possibile fatti in casa con ingredienti poco raffinati, sport (ho giocato tanti anni a pallavolo e ora mi dedico al beach volley e alla mountain bike) e

“tempo per il tempo libero”.

A me piace dedicarmi al giardinaggio da balcone, ma in generale trovo che sia importante prendersi cura di qualcosa e coltivare le passioni: sia nel lavoro sia nella vita di tutti i giorni.
Perché, come scrive Antoine de Saint-Exupery nel suo libro “Il piccolo principe”,

“È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante”.

Personalmente concordo con Federica* su questa concezione del tempo, e Tu?

* Federica Cassiano Torino/Caselle

Stefania Milena di Studio Netiquette

Ciao, mi chiamo Stefania Milena, sono l’autrice dei Contenuti di questa sezione #CosìPerEsempio. Per altro su di Me e su di Loro > Contatti. Buona navigazione!

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