
Pollo o aquila? Una storia sul Conosci Te stesso
Conosci la storia dell’aquila cresciuta con i polli?
Racconta che…
“Un uomo trovò un uovo d’aquila e lo mise nel nido di una chioccia.
L’uovo si schiuse lo stesso giorno del resto della covata e l’aquilotto crebbe insieme ai pulcini.
Per tutta la vita l’aquila fece quel che facevano i polli del cortile, pensando di essere uno di loro.
Frugava il terreno in cerca di vermi e insetti, chiocciava e schiamazzava, scuoteva le ali alzandosi da terra di qualche decimetro.
Passarono gli anni e l’aquila divenne molto vecchia.
Un giorno vide sopra di sé, nel cielo sgombro di nuvole, uno splendido uccello che planava, maestoso ed elegante, in mezzo alle forti correnti d’aria, muovendo appena le robuste ali dorate.
La vecchia aquila alzò lo sguardo, stupita.
– “Chi è quello?” chiese.
– “È l’aquila, il re degli uccelli” – rispose il pollo vicino – “Appartiene al cielo. Noi invece apparteniamo alla terra, perché siamo polli”.
E così l’aquila visse e morì come un pollo, perché pensava di essere tale”.
Questa storiella l’ho letta per la prima volta nel libro (di Anthony De Mello) “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo”.
È un libro che parla di “risveglio”, nell’ottica in cui ne ha parlato anche Sabina nella seconda parte della sua intervista. Hai presente?
Perché Te la racconto?
Perché trovo sia utile in questa #VitaDaProfessionista pensare a chi sei (e vale per Te, me, noi tutti). Trovo sia utile per almeno 2 motivi:
– per ricordarci della possibilità di vivere ogni giorno da svegli
(proprio come scrivono Sabina per #LeInterviste e Anthony nel suo libro)
– per definire l’identità visiva e la Mucca viola nella Tua libera professione: cioè, per il Tuo personal branding. Ciò che Ti permette, cioè, di farTi conoscere e riconoscere per il Tuo lavoro.
(Ne avevo scritto più nel dettaglio in quest’altra guida pratica).
In altre parole, che Tu sia pollo o che Tu sia aquila,