
Empathy map per trovare il Tuo cliente
Che pizza sceglie il Tuo cliente?
L’idea della empathy map è un po’ questa: quella di porci domande sui potenziali clienti con un altro sentire, più empatico appunto. Più umano. Semplicemente più reale. E per questo più utile ai fini del nostro lavoro.
Di dati e statistiche demografiche, linguistiche, di consumo, ecc… ne troviamo tante. Il fatto è che non bastano. Anzi, a volte non servono. Cioè, nella pratica della nostra libera professione non ci aiutano a identificare il nostro cliente, a incontrarlo e a instaurare con lui una relazione nel tempo, concordi?
La empathy map è tecnicamente uno strumento
di creazione di profili della persona cliente. È uno strumento di osservazione della realtà, senza percentuali e previsioni.
Ci fa concentrare sulla persona: aiuta a definirla con altri occhi rispetto alle categorie più tradizionali come “sesso, età, luogo di nascita, professione”.
Questi sono comunque dati utili. Non sono da buttare. Ci servirà sapere se il nostro servizio/prodotto è per una mamma o un papà, per una persona single o in coppia, per una persona più o meno giovane, di quella città o dell’altra.
Sono però dati da integrare e contestualizzare in una realtà più concreta e tangibile.
In pratica l’empathy map ci chiede
- Che cosa vede intorno la persona? – Qual è il suo ambiente, la sua routine? In quali spazi si muove?
- Cosa sente? – Quali riviste legge? Chi, cosa la condiziona?
- Cosa pensa e prova? – Che cosa la preoccupa o la rende felice? Cos’è davvero importante per lei?
- Che cosa dice? – Agli altri. Come lo dice? E poi cosa fa? – È in sintonia con quello che dice?
- Quali sono le sue difficoltà? – Cosa sente come ostacolo? Quali sono le sue frustrazioni?
- Quali i desideri? – Cosa la gratifica, la rende felice? Che ambizioni ha?
Se vuoi, puoi prendere un foglio anche adesso – di carta o digitale – per riprodurre lo schema che vedi qui sotto.
P.S. Come puoi notare, è proprio uno schizzo fatto a mano durante un incontro, trovo renda comunque l’idea, che dici?

© Schizzo – molto schizzato – della empathy map 🙂
A questo punto puoi inserire nelle varie sezioni che vedi qui sopra le risposte a quelle 6 domande.
Il passo successivo?
La pratica:
puoi provare a passare dal foglio all’azione
e coordinare il tutto con il supporto del piano di comunicazione. Se poi volessi qualche indicazione personalizzata e parlarne con me, puoi scrivermi.