La fattura elettronica
Dal 6 giugno 2014, la fattura elettronica sarà l’unica ammessa dalla Pubblica Amministrazione centrale – Ministeri, Agenzia del Fisco, Enti nazionali di previdenza – nei rapporti commerciali con professionisti (e imprese).
E quella emessa o trasmessa in forma cartacea non sarà più valida.
I prossimi 3 mesi saranno il periodo della transizione: saranno ancora accettate le fatture tradizionali emesse prima di oggi. Poi addio carta. E dal 31 marzo 2015 l’obbligo comprenderà anche tutti gli enti pubblici locali.
La fattura elettronica non è una vera e propria novità
Molte realtà – dall’ambito farmaceutico a quello meccanico – l’hanno già adottata da anni nelle loro procedure di lavoro.
Da oggi se ne estenderà l’utilizzo.
Perché?
“L’imperativo è Digital by default” dice Francesco Caio, il commissario per l’attuazione dell’Agenda Digitale Italiana (per intenderci, il progetto che ha in programma, tra l’altro, l’anagrafe unica e la carta di identità digitale).
“I vantaggi per lo Stato e per le imprese riguardano prima di tutto risparmi di tempi e di costi – dell’ordine di grandezza di miliardi di euro – miglioramenti di processi, produttività e competitività”.
Quali sono i vantaggi della fattura elettronica?
Uno Stato digitalizzato risparmia e fa guadagnare le imprese: l’Osservatorio Agenda Digitale della School of Management del Politecnico di Milano nel report “Italia Digitale: fra il dire e il fare c’è di mezzo…” ha calcolato che puntare sul Digitale per l’Italia
significa risparmio immediato di miliardi di euro all’anno per lo Stato
L’intenzione così proposta non è male, vero?
“La fattura elettronica non è solo una grande trasformazione del modo di lavorare della PA. Significa anche che per la prima volta lo Stato italiano avrà piena contezza delle proprie spese: un vero e proprio controllo di gestione, insomma, alla stregua di una qualsiasi grande azienda” […]
“Qualcuno, equivocando, ha pensato che abbiamo concepito tutto questo allo scopo di ammodernare la PA. Il fine ultimo è invece un altro, più ampio: favorire lo sviluppo commerciale del Paese, spingendo le aziende sulla via del digitale” perché “sulla scorta della fattura elettronica le aziende faranno innovazione, sviluppando servizi a valore aggiunto business to business e perché i soggetti fornitori della PA saranno costretti a relazionarsi con il digitale” dice Anna Pia Sassano, la dirigente Agenzia delle Entrate.
Insomma,
“Lo Stato saprà quanto sta spendendo e come, mese per mese”
“e le aziende avranno uno stimolo per abbracciare il digitale” commenta IlSole24ore.
In questo modo anche il sistema dei conti pubblici diventerà più efficiente: lo Stato non dovrà più aspettare il bilancio annuale per tirare le fila, potrà controllare quasi in tempo reale le amministrazioni in ritardo sui pagamenti.
Ti indico i riferimenti principali se Ti interessasse approfondire la questione
- Il decreto 55/2013 sull’obbligo di fattura elettronica verso la PA
- La Circolare del 31 marzo 2014 del Dipartimento delle Finanze che ne fornisce gli aspetti operativi.
A noi questo piano digitale piace. D’altronde noi crediamo nei piani per ottimizzare e migliorare il lavoro.
Ci auguriamo davvero che vada per il meglio.
Volessi parlare del piano digitale per la Tua professione, puoi scrivermi, ci sono.